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La nascita di Shenty Parte 2

La nascita di Shenty Parte 2

Siamo finalmente giunti al secondo capitolo dell'appuntamento settimanale che narra la "Origin Story" di Shenty. In questo articolo entreremo nel vivo del percorso, con un susseguirsi di avvenimenti che porteranno l'idea di un ragazzo a divenire un progetto concreto. 

Agosto 2019

Erano passati circa 2 mesi da quando l'idea folle di creare un brand di abbigliamento  aveva attraversato il mio cervello. Eppure ero ancora lì, a fare il commesso nello stesso negozio, con gli stessi superiori pronti a dirmi ciò che dovevo e non dovevo fare; pronti a darmi i loro ordini, ma sopratutto i loro giudizi, le loro sentenze. D'altronde perchè mai avrei dovuto cambiare? Godevo di un bel contratto a tempo indeterminato e percepivo uno stipendio ben superiore alla media dei ragazzi della mia età. Il mio futuro era già scritto, sarei cresciuto all'interno dell'azienda, scalando le gerarchie e ottenendo ruoli sempre più importanti.Tutto era già pianificato, quella doveva essere la mia strada, il mio destino. Purtroppo però da quando quella folle idea del brand era divenuta una piccola fiamma sempre viva nella mia testa, mi sentivo diverso. Iniziai a riflettere ogni giorno su cosa volessi realmente dalla mia vita, se quello che mi aspettava nel futuro già scritto era davvero ciò che desideravo. A quel punto mi feci una domanda, forse la più importante di tutte: "Tu sei davvero felice?". La risposta fu negativa. L'istinto mi diceva che avrei dovuto fare il salto, che avrei dovuto correre quel rischio ed iniziare un percorso totalmente nuovo, che avrebbe stravolto la mia vita. Il giorno successivo chiamai in azienda e senza timore annunciai le mie dimissioni. Non ci fu scalpore, non ci furono tentativi da parte dell'azienda di trattenermi, d'altronde come dissero loro, ero solo un numero, uno fra tanti. "Tutti importanti, nessuno indispensabile" questo era il mantra dell'azienda dalla quale ero appena scappato. 

 

Febbraio 2020

Disoccupato. Una parola che per molti è impronunciabile, che genera paura e agitazione. Eppure io ero felice di esserlo, era esattamente ciò di cui avevo bisogno, 5 mesi di puro relax per ritrovare me stesso. Gli ultimi giorni prima delle dimissioni erano stati qualcosa di estremamente stressante, ero arrivato a perdere 6 o 7 Kg e a pesarne circa 60. Ma da quel momento erano già passati 5 mesi; mi erano serviti per ritrovare lucidità mentale, per riposarmi, rimettermi in forma e tornare ad avere una mentalità positiva. Non avrei mai potuto mettere in piedi un'azienda in condizioni psico-fisiche precarie. Ma oramai ero pronto, era giunto il momento di rimboccarmi le maniche, iniziare a studiare per il mio progetto e mettere su le fondamenta del mio nuovo Brand. Ero talmente carico e motivato che per un attimo non mi accorsi di ciò che stava accadendo nel mondo: ben presto fu dichiarata "Pandemia Globale". Il Covid19 ci aveva appena costretto a stare chiusi in quarantena all'interno delle nostre abitazioni, fino a data da destinarsi. 

 

Maggio 2020

3 mesi chiusi in casa. Il telegiornale che parla tutto il giorno di casi, di contagi e di morti. Paura e panico delle persone percepibili nell'aria del giardino di casa mia dalla quale non ero mai uscito. Non esattamente il clima ideale per progettare la creazione di un Brand di abbigliamento, ma sopratutto non il periodo ideale. L'intero settore della moda e del tessile, come molti altri settori, si trovavano in piena crisi. Sembrava assurdo ma la mia avventura non era ancora cominciata e già stavo incontrando le prime difficoltà. Il Covid, un muro insormontabile, qualcosa totalmente al di fuori dal mio controllo, stava cercando di impedirmi di realizzare il mio sogno. Fortunatamente però, durante i mesi di quarantena, godevo di uno stato di perfetta salute, il che mi aveva permesso di sfruttare tutto quel tempo libero per studiare realmente al mio progetto. Secondo un'analisi di mercato, la pandemia aveva spinto moltissime persone verso il commercio online, persino i più accaniti diffidenti si erano lasciati andare in sessioni di shopping sul web. Decisi quindi che il debutto ufficiale del mio Brand sarebbe avvenuto Online; iniziai a studiare come poter creare un sito web dal nulla, senza competenze tecniche, come gestirlo e come sfruttare i canali Social per espandere la notorietà di un marchio di abbigliamento. Passai intere settimane ad effettuare ricerche internet, a leggere libri di marketing, a guardare qualsiasi tipo di video potesse darmi un briciolo di esperienza e ispirazione. A fine quarantena avevo acquisito le skill necessarie per poter lavorare concretamente al mio progetto

 

Siamo giunti alla fine della seconda parte che racconta la nascita di Shenty. Nel prossimo articolo del Blog, vi racconteremo il proseguimento della nostra storia, dove esploreremo le varie fasi che hanno portato alla scelta di creare un brand totalmente eco-sostenibile.

Ti ringraziamo per aver letto l'articolo, e ti aspettiamo per i prossimi appuntamenti settimanali